
Il caffè decaffeinato è entrato da tempo tra le varianti di caffè più consumate al mondo, in sostituzione al classico espresso o come alternativa da bere alla sera se si hanno problemi di insonnia, che la caffeina può acuire. Ma quali sono le caratteristiche di questa bevanda? Vediamole insieme.
Il caffè decaffeinato nasce all’inizio del Novecento grazie a Ludwig Roselius che mise in commercio il primo caffè decaffeinato con il nome di caffè HAG. È un caffè letteralmente privato della caffeina, l’alcaloide con effetti stimolanti sul sistema nervoso sconsigliato in alcune categorie di persone (ipertesi, ansiosi, cardiopatici, donne in gravidanza e allattamento), che in questa preparazione deve essere contenuta per legge in quantità inferiore allo 0,1%. L’assunzione di decaffeinato è stata messa in discussione a causa dei metodi industriali impiegati per eliminare la sostanza stimolante, che sono principalmente tre:
· con solvente organico: ormai poco utilizzato ha lasciato il posto agli altri due
· con acqua calda: filtrata poi da carboni attivi che lavano via la caffeina (e altre sostanze organolettiche proprie del caffè)
· con anidride carbonica: i chicchi vengono trattati con il vapore che con precise pressioni, eliminano la caffeina al loro interno. Si tratta certamente del metodo più complesso, che necessita di impianti particolari e livelli di pressione molto elevati. Attualmente, tuttavia, questo è anche il sistema nettamente più diffuso. L’anidride carbonica estrae la caffeina selettivamente, riuscendo a diffondersi come un gas e mantenendo le proprietà solventi dei liquidi. Il caffè decaffeinato, alla fine del trattamento, è essiccato. I vantaggi sono notevoli: non si impiegano solventi e gli aromi originari del caffè non subiscono danni rilevanti.
Il decaffeinato è qualitativamente inferiore?
C’è chi ritiene erroneamente che il caffè decaffeinato sia un caffè dall’aroma meno intenso e dal sapore meno ricco rispetto ad un espresso tradizionale. In passato, forse, si tendeva a decaffeinare caffè di qualità inferiore perché i processi per farlo non erano ancora tecnologicamente avanzati e il consumo di questa variante non era elevato, pertanto si sceglieva un caffè poco pregiato per ammortizzarne i costi. Il problema quindi non riguardava la qualità del decaffeinato, ma il caffè di origine. Oggi, grazie alla tecnologia avanzata, i processi di lavorazione del caffè decaffeinato e la qualità della materia prima sono di altissimo livello e permettono di ottenere un prodotto non distinguibile da quello non decaffeinato.
E per quanto riguarda la salute?
Come abbiamo descritto, il decaffeinato non è un caffè pericoloso per il nostro organismo, in quanto i metodi utilizzati per l’estrazione della caffeina sono tutti testati a norma di legge dalle autorità sanitarie e quindi non rappresentano assolutamente rischi per la salute dei consumatori.
Al contrario, tra le proprietà benefiche del decaffeinato c’è quello di essere ricco di antiossidanti, che possono aiutare a combattere i radicali liberi, più di quanto non accada per quello tradizionale, permettendo quindi di mantenerci più giovani a lungo e di prevenire alcune malattie legate all’avanzare dell’età.
Infine, ci teniamo a ricordare che nonostante il caffè venga decaffeinato, la caffeina (come abbiamo già accennato) è ridotta ma non totalmente eliminata. Rimangono quindi valide tutte le regole per un consumo responsabile di questa bevanda, che non deve portare all’assunzione di quantità superiori a quelle indicate come salutari (400 mg al giorno).
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